Le principali produzioni di maiolica di epoca rinascimentale sono descritte attraverso i centri ceramici regionali: Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche, Toscana e Veneto. Queste opere, autentici capolavori, fecero del Cinquecento il “secolo d’oro della maiolica italiana”.

Si attraversa l’Italia ammirando opere che testimoniano interessanti sviluppi regionali di forme e decori, come i boccali a “panata”, del Lazio, dotati di un pronunciato versatore “a becco” per versare il pane intriso di vino, o il corredo apotecario “Orsini-Colonna”, di produzione di Castelli d’Abruzzo, dallo spiccato connotato caricaturale.

In Umbria emergono gli splendidi piatti impreziositi dai riflessi del lustro metallico, una tecnica derivata dal mondo islamico attraverso la Spagna moresca.

Nelle Marche si distingue il genere “istoriato”, fatto di pitture con raffigurazioni relative a vicende storiche, bibliche o tematiche mitologiche.

La Toscana è rappresentata, tra le altre opere, dalle ceramiche dei Della Robbia e dalla coppa in “porcellana medicea”, raro esemplare di pseudo porcellana a pasta tenera, creato a Firenze a fine Cinquecento, in imitazione delle porcellane cinesi “bianche e blu” di epoca Ming.

Concludono la sezione le maioliche di Venezia, ricche composizioni “a grottesche”, “a trofei”, con i preziosi corredi farmaceutici nei tipici decori a fogliami, fiori e frutta.

Opere in evidenza

  • Rinfrescatoio

  • Piatto con “San Girolamo”

  • Francesco Xanto Avelli, Coppa con “Isacco benedice Giacobbe”

  • Anfora

  • Coppa

  • Bassorilievo con L’adorazione della Vergine

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