FAENZA E LA GRANDE GUERRA 1918-2018
Venerdì 16 marzo 2018 alle ore 10.30 in Via Pistocchi all'inaugurazione del nuovo percorso espositivo che si sviluppa nel Voltone Dolcini e nell’ultimo tratto di via Pistocchi ed include la riproduzione di manifesti disposti in ordine cronologico.
FAENZA RICORDA LA GRANDE GUERRA giunge al termine del percorso: il 1918, l’anno dell’armistizio. Le riproduzioni dei manifesti originali dell’epoca invitano a ripercorrere l’ultimo anno della Grande Guerra attraverso gli avvisi e le comunicazioni ufficiali del Comune di Faenza provenienti dall'Archivio storico comunale.
Il 1917 si era chiuso con la disfatta di Caporetto e con la strenua resistenza sulla linea del Piave; nel 1918 l’andamento della guerra è profondamente influenzato da un lato dall’uscita di scena della Russia, che rafforza significativamente gli Imperi Centrali, e dall’altro dagli effetti dell’entrata nel conflitto degli Stati Uniti al fianco dell’Intesa.
Il Paese risente in misura sempre maggiore della crisi economica portata dalla guerra, e il Comune di Faenza non può fare altro che continuare ad applicare una rigida disciplina di distribuzione di generi di pri
ma necessità fra i quali il riso, la farina di granturco, l’olio, il formaggio e i grassi animali tramite le tessere annonarie. Speciali tessere erano riservate per l’alimentazione dei bambini fino ai due anni di età.
Il 4 giugno la campagna faentina fu gravemente danneggiata da un violento nubifragio: l’amministrazione comunale intervenne riducendo le tasse per gli agricoltori a seguito di un’assemblea indetta per fronteggiare l’emergenza.
Il 1918 è inoltre l’anno dell’influenza spagnola che a partire dall’autunno si diffuse anche tra la popolazione civile. Per motivi di igiene l’amministrazione comunale, unitamente ad altre misure preventive, vieta la Commemorazione dei Defunti dei primi giorni di novembre, e dispone la chiusura del cimitero.
Sempre nel 1918 venne emesso il Quinto Prestito di Guerra, destinato a sostenere lo sforzo bellico: oltre alle affissioni comunali, l’appello per la sottoscrizione si tradusse in una enorme quantità di cartoline, volantini e altre forme di pubblicità da parte del Governo e delle banche.
4 novembre 1918: il sindaco Camangi annuncia l’armistizio con espressioni cariche di riconoscenza per i combattenti e di speranze per il futuro del Paese.
L’ultimo manifesto dell’esposizione apre un canale importante per la prosecuzione della storia dell’Italia: vi si annuncia la revisione delle liste elettorali, con l’allargamento del suffragio a tutti i cittadini maschi che avessero compiuto 21 anni o avessero prestato il servizio militare, a prescindere dal loro censo.
In verità il ritorno alla normalità si presenta in salita per un’Italia prostrata dalla crisi economica, e in cui il mito della “vittoria mutilata” comincia ad alimentare un malcontento diffuso nell’opinione pubblica.
Si prospettava un 1919 pieno di difficoltà materiali, politiche e sociali, viatico per il ventennio successivo che condurrà alla Seconda Guerra Mondiale. E il patrimonio documentario degli archivi storici, comunali e non solo, può esserne il testimone diretto ed indispensabile.
La mostra è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Faenza in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Archivio di Stato di Ravenna - Sezione di Faenza.
Il percorso espositivo si sviluppa nel Voltone Dolcini e nell’ultimo tratto di via Pistocchi ed include la riproduzione di manifesti disposti in ordine cronologico.
Info
Biblioteca Comunale Manfrediana
0546 69 1700