Anfora

Urbino, bottega di Antonio Patanazzi, 1580, maiolica

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Nel medaglione frontale della grande anfora è evocata una scena di storia romana, probabilmente la sottomissione dei Galli a Cesare. L’opera è emblema dell’alta qualità raggiunta dalle botteghe urbinati, e in particolare dall’officina di Antonio Patanazzi, nel tardo Cinquecento. L’esigenza di far fronte a una committenza sempre più colta e raffinata condusse i maiolicari a un costante aggiornamento dei repertori decorativi, che per la fortunata decorazione detta “a raffaellesche” si ispirarono ai cicli pittorici rinascimentali delle Logge Vaticane. La scena istoriata è cinta dall’esuberante decorazione “a raffaellesche”, composta da una fantasia di figurine e fantastici animali. L’anfora faceva parte dell’importante corredo della spezieria siciliana di Roccavaldina, come attesta lo stemma posto sul lato posteriore.

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