Mattonelle, Cappella Brancaccio

Sant’Angelo a Nilo, Napoli, seconda metà sec. XV

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Già dal Quattrocento e ancor più in pieno Rinascimento si ricorse a rivestimenti maiolicati e riccamente decorati, soprattutto nelle pavimentazioni. In ambito napoletano gli artefici locali si ispirarono agli esemplari iberici sia nel repertorio decorativo, sia nello schema compositivo a quattro esagoni allungati con quadrello centrale. Tale disposizione fu adottata nel pavimento della Cappella Brancaccio in Sant’Angelo a Nilo, mentre la decorazione si contraddistingue per un repertorio goticizzante con scudo araldico, motivi fitomorfi e profili maschili e femminili.

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